La Fototrappola, la Faina e la Tana misteriosa…

Faina_Martes_foina_02

La ricostruzione dei fatti avvenuti in questi ultimi mesi intorno alla “Tana misteriosa” sono frutto  dei dati contenuti nelle fotografie scattate in quel periodo, oltre che di qualche ricordo residuo rimasto nella mia memoria……  all’epoca non ritenevo necessario tenere un resoconto dettagliato di quelli che erano solo i primi esperimenti con le fototrappole artigianali, pertanto si tratta di una ricostruzione incompleta visto che dei numerosi appostamenti andati a vuoto, e quindi senza le fotografie e senza  i dati in esse contenuti, non è rimasto traccia.

- Luglio 2010

Incuriosito da questa branca della fotografia, avevo acquistato alcuni congegni per antifurti, e nelle settimane successive li avevo adattati per collegarli alla fotocamera reflex per realizzare delle fototrappole con cui fotografare soggetti notturni e particolarmente elusivi, difficilmente fotografabili in altri modi.
I due sistemi di fototrappolaggio realizzati e descritti in questa discussione del forum si dimostrarono abbastanza efficaci. Nelle prime prove notturne riuscii a fotografare un Riccio ed un Gatto… soggetti non particolarmente elusivi ma furono sufficienti per dimostrare che i meccanismi potevano funzionare, d’altro canto mi resi conto che costruire una fototrappola era il problema minore… la parte difficile di questo tipo di fotografia era quello di individuare un luogo frequentato dagli animali notturni, individuare il punto esatto in cui sarebbero passati, piazzare la fotocamera immaginando quale poteva essere una buona inquadratura ancor prima che il soggetto principale della foto fosse presente, impostare la fotocamera e il flash manualmente in modo da avere una buona messa a fuoco, e una buona illuminazione del soggetto (che ancora non c’è) e dell’ambiente circostante. Dopo i primi entusiasmi, tutto rimase dimenticato  in un cassetto per alcune settimane… fino a metà ottobre.

- Giovedì, 14 ottobre 2010

Vagando per il bosco alla ricerca di funghi da fotografare, notai casualmente un paio di cavità molto profonde nel terreno… forse delle tane. Una  era più piccola e sembrava scavata di fresco vista la gran quantità di terra smossa ai bordi, l’altra era più grande e poteva entrarci agilmente un mammifero di piccole-medie dimensioni ( Volpe, Faina, ecc) ma diversamente dalla prima non mostrava segni di utilizzo recente, decisi che finalmente era ora di rispolverare le fototrappole e di testarle seriamente sul campo. Prima dell’imbrunire piazzai il cavalletto con Canon 400d, 18-55, flash 580ex e sensore di calore  di fronte alla tana più piccola, impostando il tutto in modo che l’inquilino della tana venisse immortalato non appena fosse uscito dal nascondiglio

- Venerdì,15 ottobre 2010

Era la prima volta che la fotocamera passava la notte alle intemperie fuori del sicuro terreno recintato di mia proprietà.  La nottata passò tra momenti di eccitazione, pensando alle fotografie che avrei potuto trovare all’indomani, e momenti di preoccupazione per l’incolumità dell’attrezzatura stessa. La mattina, quando andai a recuperare la fototrappola, ad un iniziale stato di soddisfazione, per aver ritrovato tutta l’attrezzatura incolume , seguì uno stato di delusione profonda….  purtroppo la compact flash era completamente  vuota

Non mi lasciai  scoraggiare e preparai tutto per la notte successiva. Questa volta, prima dell’imbrunire, mi recai a sistemare la solita attrezzatura davanti alla tana più grande, sperando sempre che la fototrappola scattasse le fotografie al momento in cui il sensore di calore rilevasse il soggetto uscire dal presunto rifugio.

- Sabato, 16 ottobre 2010

Questa volta, passate le preoccupazioni e i facili entusiasmi iniziali, passai la notte più tranquillamente e di buon’ora mi recai nel bosco a controllare la fototrappola. Con una certa sorpresa scoprii che questa volta la CF era tutt’altro che vuota anzi… aveva registrato un gran numero di fotogrammi…. ma le cose non erano andate esattamente come avevo programmato io.

Il primo di una sequenza di 25 immagini mostrava una Faina ( Martes foina) ripresa di spalle che dall’esterno si avvicinava alla tana (non ne usciva come avevo previsto io) , dopo lo scatto del flash la Faina si nascondeva in una zona in ombra poco
lontana dalla tana ma i riflessi dei suoi occhi nell’oscurità comparivano anche in alcuni fotogrammi successivi, una decina di secondi dopo la fotocamera riprendeva di striscio un’altra Faina che passava tra la fotocamera e la tana per poi nascondersi anche lei nell’oscurità.

Faina_Martes_foina_A
Nonostante le Faine fossero state fotografate di spalle e di striscio ero euforico. Entrambe erano fuggite allo scattare del flash ma non sembravano particolarmente impaurite, una si era nascosta dietro l’erba poco lontano, l’altra era passata davanti alla fototrappola pochi secondi dopo, anche se poteva tranquillamente tornare indietro o passare da più lontano rispetto al punto illuminato dal flash, comunque decisi di far passare almeno una settimana prima di riposizionare la fototrappola nel solito punto.

I giorni successivi, riguardando con calma la serie di fotogrammi elaborai una mia teoria sull’accaduto: La tana era il rifugio diurno dalle 2 Faine,  la fototrappola aveva fatto cilecca quando erano uscite dal rifugio per fare il loro giro notturno, ma aveva funzionato al loro rientro. Rimasi convito di questa teoria per un po’ di tempo, ma poi divenne chiaro che le cose non stavano così.

Dopo circa una settimana ripresi gli appostamenti provando delle inquadrature molto più ampie e che riprendessero bene i soggetti anche quando fossero rientrati  alla tana. Quasi subito ribeccai una Faina, questa volta però era ripresa mentre passava abbastanza lontano dalla tana… in una zona che nella foto appariva estremamente sfuocata, in seguito a questo ed a altri scatti non riusciti mi resi conto che il sensore di calore non era molto adatto al mio scopo, infatti aveva un raggio di azione troppo ampio e imprevedibile, faceva scattare la fototrappola anche se il soggetto appariva in una zona fuori fuoco o addirittura fuori dall’inquadratura della fotocamera, il risultato era che il soggetto alla
prima flashata si dileguava e la trappola non riusciva a scattare foto decenti. Nonostante varie modifiche fatte al sensore, ad oggi, non sono ancora riuscito ad ottenere che scatti le foto solo quando il soggetto passa per il punto preciso dove è prevista la messa a fuoco.
In seguito decisi di provare con il sensore di vibrazioni, questo congegno era sicuramente una soluzione più rudimentale, dovevo posizionare sul terreno il sensore attaccato ad una rete, con il rischio che  gli animali selvatici lo fiutassero e evitassero di toccarlo, tuttavia garantiva che la fotocamera scattasse la foto solo quando il soggetto toccava il punto preciso in cui avevo preventivamente impostato la messa a fuoco.

- Domenica, 14 Novembre 2010

La sera precedente avevo sistemato un pezzo di rete metallica  con legato il sensore di vibrazioni di fronte alla solita tana, avevo cercato di mimetizzare il tutto ricoprendola con delle foglie secche. Il piano era che le Faine, uscendo dalla tana, avrebbero calpestato o urtato il pezzo di rete facendo scattare la fototrappola… ma tanto per cambiare le cose non andarono come previsto. Quella  notte la fototrappola aveva si ripreso una Faina, ma anche questa volta non mentre usciva  dalla tana ma mentre si avvicinava. La mia teoria iniziale cominciava a vacillare e contestualmente cominciavo a domandarmi come mai le Faine gironzolassero così spesso intorno a  quella che non era la loro tana

Faina_Martes_foina_B

Questa volta le foto scattate erano poche ma sicuramente migliori delle precedenti, il soggetto era inquadrato abbastanza bene e messo a fuoco con precisione, tuttavia si presentarono altri problemi… il flash montato sulla fotocamera causava un riflesso negli occhi del soggetto che nella fotografia risultavano completamente bianchi…. tipo zombie, pertanto avrei dovuto trovare il modo di staccare il flash dalla fotocamera e decentrarlo per evitare tale effetto. Inoltre nelle sessioni successive venne fuori che il canon 580EX non era adattissimo a questo tipo di fotografia, infatti se abilitavo la funzione sleep il flash dopo qualche ora si addormentava e non si risvegliava in tempo per il primo scatto della fotocamera che inevitabilmente risultava buio, se invece disabilitavo la funzione sleep il flash rimaneva sempre pronto allo scatto ma le batterie si scaricava completamente nel giro di 7-8 ore e gli scatti successivi risultavano completamente neri.
Mi procurai a poco prezzo un vecchio flash usato e dei telecomandi wireless per posizionarlo lontano dalla fotocamera. Il flash era un vecchissimo modello a torcia che mi tirarono dietro su ebay per una trentina di euro,  era roba di 20-30 anni fa ma si dimostrò perfetto per il mio scopo. I suoi vantaggi erano che all’epoca la funzione sleep per il risparmio energetico non esisteva… tuttavia con il fatto che fosse sprovvisto del monitor lcd e di lucine varie accese, oltre al fatto di funzionare con 6 pile AA invece di 4, permetteva al flash di rimanere funzionante e pronto allo scatto per un periodo molto più lungo di quanto avessi bisogno, gli svantaggi erano che non era prudente collegarlo direttamente alla fotocamera in quanto il suo voltaggio poteva fulminare le moderne fotocamere digitali,  inoltre era privo di automatismi e doveva essere impostato manualmente, svantaggi ininfluenti per  i miei scopi visto che avrei dovuto utilizzarlo manualmente e staccato dalla fotocamera in ogni caso

- Domenica, 12 Dicembre 2010

La sera precedente avevo piazzato la solita 400d+18-55 con sensore di vibrazioni e avevo montato il flash su un altro cavalletto e posizionato in un punto rialzato a qualche metro di distanza dalla fotocamera. Quella notte la Fotocamera riprese una Faina che ancora una volta si avvicinava alla tana.
Questa volta ero abbastanza soddisfatto del risultato, avevo risolto il problema del riflesso sugli occhi ma tuttavia avevo esagerato un po’ nell’allontanare il flash dalla fotocamera, la luce risultava troppo laterale e creava molte ombre,  in futuro avrei dovuto allontanare un po’ meno il flash o meglio ancora usare 2 flash per illuminare meglio la scena

Faina_Martes_foina_01

- Domenica, 16 Gennaio 2011

La mattina presto andai a recuperare l’attrezzatura che avevo sistemato la sera prima nei pressi della solita tana. Ad un primo e rapido sguardo sembrava che la fototrappola avesse scattato un fotogramma senza alcun soggetto ripreso se non la tana e l’ambiente circostante, mentre le foto successive riprendevano una Faina che si avvicinava con fare guardingo alla tana. Poi osservai meglio il primo fotogramma  e mi resi conto che non era stato scattato a vuoto ma anzi…. era lo scatto decisivo che finalmente svelava i misteri che avevano circondato la Tana fino a quel momento.

Topo_A
L’immagine ritraeva un piccolissimo Topolino con una castagna in bocca (quasi più grande di lui) che a zampe levate si dirigeva verso la tana. Dall’immagine sembrava che il topolino non fosse molto tranquillo e avesse una certa fretta di ritornare nel propio nascondiglio, tant’è che non accorgendosi della rete metallica (facilmente aggirabile  per lui) l’aveva urtata e aveva fatto scattare la fotocamera.

Topo_B

Il motivo di tanta fretta apparve nei fotogrammi scattati poco dopo: la Faina stava seguendo le sue tracce e come ogni notte lo stava braccando.

Faina_Martes_foina_02

Quella notte la fototrappola catturò 2 frammenti di tempo durati giusto il lampo di un flash, ma che da soli riuscivano a raccontare una storia che andava avanti da mesi… un duello per la sopravvivenza tra due creature appartenenti al selvaggio mondo notturno, un mondo parallelo al nostro… dove all’essere umano non è concesso partecipare o osservare direttamente con i propri occhi , ma che può solo intuire attraverso strani e macchinosi congegni.

marzo 27 2011 07:52 pm | Racconti

22 Responses to “La Fototrappola, la Faina e la Tana misteriosa…”

  1. LaFaina on 27 mar 2011 at 20:13 #

    Che storia, Ale, bravissimo. Mi sento molto coinvolto.

  2. Alberto on 28 mar 2011 at 07:58 #

    bella storia e documentazione. Io le faine le ho riprese con la cam IR in soffitta della casa in montagna. Mi sono lasciato sfuggire una fototrappola offerta da un discount in Austria a buon prezzo, non con flash ma IR, quindi in B/W di notte. Il mio vicino l’ha acquistata e riesce a controllare bene i movimenti dei cervi. le tue foto notturne a colori sono come al solito molto belle.

  3. Alessandro Landi on 28 mar 2011 at 18:37 #

    Grazie LaFaina, grazie Alberto :)

  4. info on 30 mar 2011 at 20:50 #

    i liove in tuscany 30 mk north of florence in the appennian mountain,in my farm land i found a big hole sorrounded by several small holes clear done for let airt goes inside i would like to know wich animal it can be

  5. Dario on 31 mar 2011 at 21:41 #

    Letto e guardato tutto d’un fiato..con ammirazione.
    Tecnica di ripresa, foto, storia, soggetti: un vero spettacolo di bellezza e sobrietà.
    Troppo bravo! Ne vogliamo ancora..

  6. Alessandro Landi on 04 apr 2011 at 19:08 #

    Grazie Dario! :)

  7. Marichal Claude on 10 giu 2011 at 14:27 #

    Alors là,génial,bravo.

  8. Vioz on 05 set 2011 at 22:54 #

    Bellissimo racconto, riprova che con passione e determinazione si possono ottenere ottimi risultati, complimenti

  9. Alessandro Landi on 07 set 2011 at 11:52 #

    Grazie Vioz :)

  10. dori on 09 set 2012 at 20:41 #

    bravo, mi hai fatto conoscere un animale che non conoscevo per niente, belle le immagini , …..quanta pazienza e costanza, fanne ancora, complimenti

  11. Alessandro Landi on 10 set 2012 at 18:29 #

    Grazie Dori :)

  12. nicola76 on 12 set 2012 at 00:21 #

    ciao Alessandro complimenti per il bellissimo racconto e le bellissime foto!!
    ho bisogno di un consiglio:
    da un paio di settimane ho scoperto una zona di passaggio di volpe e faina,sono riuscite ad immortalarle
    con una fototrappola ir,ora vorrei provare a “catturarle”con una reflex
    che consigli mi puoi dare riguardo il flash?!?
    ho gia’pensato come “creare il set fotografico”,ho pensato di mettere il flash su una posizione laterale e rialzata
    rispetto al passaggio da me previsto degli animali
    purtroppo quello che mi spaventa e’l'autonomia del flash…..

    grazie in anticipo

    Nicola

  13. Alessandro Landi on 17 set 2012 at 12:57 #

    Ciao Nicola,
    alcune indicazioni su come avere un’autonomia sufficiente del flash le trovi in questa discussione sul forum : http://www.alessandrolandi.com/forum/modifica-flash-fototrappola-t973.html

  14. nicola76 on 19 set 2012 at 00:22 #

    ciao Alessandro,grazie mille per il consiglio sul flash,credo all’inizio optero’per un alimentatore esterno del mio 580ex.
    Tu dove mi consigli di posizionare il flash? Laterale all’altezza del sensore di rilevamento,rialzato o a livello del soggetto da fotografare?oppure in altre posizioni?
    scusa le troppe domande ma vorrei provare ad ottenere un buon risultato in questo mio avvicinamento a questo genere di fotografia
    Per il momento sto’seguendo i movimenti di una volpe ed una faina grazie all’aiuto di una fototrappola,spero cosi di riuscire ad allestire il set nel miglior modo possibile

  15. Alessandro Landi on 20 set 2012 at 17:05 #

    Ciao Nicola, il flash lo posizionerei all’altezza del soggetto, leggermente angolato rispetto alla fotocamera.
    Poi facci sapere se riesci a fotografare qualcuno dei soggetti che stai seguendo

  16. nicola76 on 20 set 2012 at 22:17 #

    Ciao Alessandro,grazie mille per le risposte e la disponibilita’,sicuramente ti terro’aggiornato se riesco a fotografare la volpe o la faina,dovrei provare sett prossima se il tempo sara’bello per poter lasciare la macchina fotografica all’aperto….
    Ho individuato un tronco dove la volpe e la faina sono obbligate a passare e a volte si fermano,ho pensato di posizionare i sensori ad infrarossi sul tronco ed anche il flash,la fotocamera la vorrei posizionare in posizione frontale rispetto da dove dovrebbero arrivare i soggetti,che ne pensi?
    tu come impostavi il flash?

  17. Alessandro Landi on 21 set 2012 at 21:30 #

    Ciao Nicola
    Se possibile piazzerei la fotocamera in modo che il soggetto sia ripreso di lato e non frontalmente, il flash devi impostarlo manualmente, quando è quasi buio fai delle prove ed aumenti o diminuisci la potenza in base ai risultati che ottieni

  18. nicola76 on 24 set 2012 at 23:08 #

    Alessandro grazie mille dei consigli!!!!!

  19. Emanuele Vallorani on 13 dic 2012 at 15:58 #

    Ciao Ale! Davvero super mega ultra complimenti per bellissimo articolo! Ti ringrazio infinitamente per averci concesso di condividere la tua bellissima esperienza! Sei il mio mentore :)

  20. Alessandro Landi on 13 dic 2012 at 19:38 #

    Ciao Emanuele!, grazie :)

  21. Emanuele on 15 dic 2012 at 08:20 #

    Ciao Ale, incuriosito dal tuo articolo ho cominciato a fare un po di ricerche sui piccoli roditori selvatici comuni nei nostri boschi e ho scoperto che il topolino che hai ritratto è semplicemente un Apodemus sylvaticus. Ho letto che ha abitudini prevalentemente notturne e trascorre la giornata nascosto nella sua galleria sotterranea scavata da lui stesso o in una vecchia tana di talpa o di arvicola o ancora in una cavità naturale ridattata, ben imbottita di materiale vegetale e al calar delle tenebre inizia le perlustrazioni alla ricerca di cibo, costituito soprattutto da vegetali: semi, bacche, noci, pinoli, gemme, cortecce etc. Secondo te, nella tua foto, cosa tiene in bocca? Mi sembra una castagna :) Grazie ancora a te. PS: Hai un account Flickr?

  22. Alessandro Landi on 15 dic 2012 at 13:40 #

    Ciao Emanuele, si è una castagna… la foto è stata scattata in un castagneto,
    PS. non sono su flickr

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