Ciao,
come avevo accennato tempo fa, illustrerò in maniera spero abbastanza chiara e comprensibile le "fasi" di costruzione per realizzare un tronchetto nido. (sarà piuttosto lungo )
Come si potrà notare, le fotografie scattate, sono purtroppo non così chiare e di qualità; Spero comunque possano essere d'aiuto.
Le modalità di costruzione, che a breve spiegherò, derivano da un libro intitolato "Nidi artificiali" ( ) , dal quale ho ricavato numerose informazioni e idee, poi personalizzate e modificate con l'esperienza.
1) Da dove si parte: il tronchetto nido si può ricavare principalmente da 2 diverse parti di una pianta: a) da un grosso ramo (branca) b) dal tronco stesso. Di queste parti, si dovrà attentamente valutare lo stato del legno (sano, marcio, fessurato) e le dimensioni minime in cm da rispettare per una corretta realizzazione.
Inutile dire che non è necessario abbattere alberi o tagliare grossi rami per cimentarsi in questa impresa, infatti si possono trovare molti "pezzi" anche nel bosco dopo il taglio del lagname, o dopo qualche potatura di grossa entità, oppure semplicemente da piante ormai morte e prossime allo schianto. Sta di fatto, che prelevare legname di qualsiasi tipo, non di nostra proprietà, comporta una sorta di "furto" che deve in tutti i modi essere evitato. Per questo consiglio di chiedere al proprietario il permesso, onde evitare guai (lo dico perchè capita spesso). Altra situazione sfruttabile e più veloce, è l'utilizzo di queste parti (segmenti di di vecchi rami o tronchi) già cave al loro interno, così da risparmiare molto tempo nella fase di scavo.
-Le specie di piante utilizzabili per creare un tronchetto sono molteplici; ogni legno ha le sue caratteristiche, che influenzano la lavorazione e la durata a contatto con agenti atmosferici, sbalzi di temperatura ecc. Anche la resistenza ad attacchi di alcuni animali non è da tralasciare, per fare qualche esempio non dimentichiamo il temibile becco dei picchi che perfora come una trivella, o i denti dei ghiri/ scoiattoli che lasciano profondi ed evidenti solchi sul legno.
Riporto di seguito le principali essenze arboree consigliate in ordine di qualità per i tronchetti nido, con qualche breve particolarità di ogniuna:
Frassino: (fraxinus spp.), è considerato il miglior legno per la realizzazione di questi. E' infatti molto duro, e nonostante ciò consente una buona lavorazione.Stagionatosi è molto resistente e si fessura poco, la corteccia non si stacca.
Abete, Larice, Pino : (Picea spp., Abies spp., Larix spp., Pinus spp.) E' molto tenero da lavorare, e relativamente poco pesante. Molto regolare nelle forme (solitamente piuttosto cilindrico con diametri uguali in tutta la lunghezza del tronchetto). Stagionandosi può fessurarsi facilmente, basta far seccare il legno prima dello scavo e scartare i più daneggiati.
Castagno : (Castanea sativa) Molto duro e resistente, ma di difficile lavorazione. Ottimi i tronchetti di questo legno già cavi di natura loro.
Legni molto duraturi, ma di difficile lavorazione = Quercia, Faggio : (Quercus spp., Fagus spp.)
Legni molto fragili e poco duraturi = Salice, Pioppo, Betulla, Robinia : (Salix spp., Populus spp., Betula spp., Robinia pseudoacacia) : i primi 3 molto teneri e fragili, si deteriorano presto, l'ultimo molto duro ma poco resistente.