ciao,
dopo molte casette sinceramente un legno come vorremmo che fosse è quasi impensabile, direi che oltre al tipo di legno vanno considerate anche altri aspetti. Per esempio tavole con spessore non meno di 2 cm (minimo 1,8) perchè l'effetto di imbarco della tavola credo si manifesti in particolare per spessori mediocri, cioè poca sostanza detta terra terra facilita il movimento del legno...in realtà e qui sono sicuro, l'imbarcatura e soprattutto le fessurazioni dipendono dalla stagionatura, mi è capitato di lavorare con tavole di abete larghezza 15 cm spessore 1,8 utilizzate in origine per fare bancali...avranno preso sole e pioggia a volontà, poi probabilmente essendo sempre sottoposte a pesi sono rimaste ben dritte...ebbene non se ne fessurata neanche una di 30ina di nidi creati, imbarcate meno che meno. Al contrario tavole grezze da 2,2 cm di spessore , abete, alla segheria mi si sono imbarcate e leggermente crepate già al primo anno, nonostante i trattamenti. Poi penso ci voglia anche un po' di fortuna, è facile beccarsi tavole con qualche nodo di troppo che magari si toglie e rimane il buco o che ha una crepa quasi invisibile che la percorre per tutta la sua lunghezza...

..insomma nell' acquistarle meglio scansionarle e toccarle se è possibile sceglierle. Riccardo fai obiezioni dove ritieni
Come legni, sono sempre stato del parere che è più sicuro un legno unico, ovvero tavola pura di abete, larice o quel che sia. I panforte neanche parlarne, a menoche non si crei uno strato di vernice spessa 5 mm sulla superficie ma a sto punto dal fare i nidi di plastica poco ci mancherebbe
I multistrato non sono poi così male, ho provato con qualche nido, però anche qui sono pezzi assemblati da colle, durano i primi tempi poi nelle angolature si staccano...credo ci vogliano pesanti trattamenti e sui nidi per motivi ben noti meglio evitare.
Se ci pensiamo poi, le misure standar adottate per creare una casetta indicano una larghezza delle tavole di 15 cm (di legno unico no assemblati)...tavole da 15 vengono create per svariati motivi nell' utilizzo umano, basta pensare alla perline per dire, perciò direi che va proprio a genio iniziare da un pezzo con la larghezza pronta. Sviluppare il disegno del nido è un automatico e veloce. Per gli spessori idem, ce ne sono a nostra esigenza.
Sicuramente roba di rovere, noce, ciliegio sono eccellenti in tutto, unici piccoli intoppi nella scelta: costo (se vinco al superenalotto non ci sarà problema, solo nidi in noce

) e difficoltà di lavorazione, anche se con utensili adatti si ovvia benissimo. per chi ha una falegnameria sarebbe un giochetto
Ciao