Attimi di Eternità

Monte Labbro Paesaggio 10

“Il fotografo cammina e guarda, nel guardare ogni tanto crede di vedere,… allora nel momento in cui crede di vedere scatta una fotografia. Nella maggior parte dei casi ha creduto di vedere ma non ha visto. Ogni tanto gli succede che vede veramente qualcosa dentro questo continuo guardare” – Ferdinando Scianna.

Premessa:

A volte capita di trovarmi in situazioni non previste, magari vado in un posto preparato per cercare determinate cose ed invece mi trovo di fronte a situazioni diverse ed inaspettate, per le quali sono completamente impreparato.

A volte non vedo subito che quello a cui sto assistendo è un fatto speciale ed irripetibile e quando ne divento consapevole è ormai troppo tardi.

Altre volte invece riesco a vedere qualcosa e cerco di fare del mio meglio, ma la mancanza di preparazione e il poco tempo per riflettere portano a risultati che non rendono giustizia a ciò a cui ho assistito realmente… e a mente fredda penso che avrei dovuto agire diversamente.

Così le immagini scattate rimangono in un cassetto per anni, con la scusa che la prossima volta che ricapiterà la stessa occasione farò sicuramente meglio… fino a che non mi rendo conto che la stessa occasione non capiterà una seconda volta.

Con questo articolo inizierò a togliere qualche vecchia foto dal cassetto e raccontare la sua storia.

Attimi Fuggenti:

Era la sera del 14 agosto 2008 ed ero sul Monte Labbro per cercare di scattare qualche foto della cerimonia che 1 volta all’anno viene celebrata in memoria del profeta Davide Lazzaretti detto anche “il Cristo dell’Amiata”.

Secondo la mia fonte la cerimonia doveva essere svolta nel piazzale di fronte all’eremo, dove sarebbe stato acceso un grande fuoco, ma effettivamente la fonte era un po “arrugginita” e non frequentava l’ambiente da un bel po’.

Non volevo essere troppo invadente, dovevo essere già lì all’arrivo dei fedeli e sembrare un turista intenzionato a fotografare tutt’altro ( il cielo stellato, il panorama ecc) ma che trovandosi casualmente in mezzo alla cerimonia avrebbe scattato anche qualche foto dell’evento.

Ero arrivato sulla montagna con largo anticipo e me ne stavo seduto su una roccia quando iniziarono ad arrivare le prime persone… ad occhio direi una trentina.

Non capii subito cosa stesse accadendo, alcuni entrarono nella grotta dell’altare, altri rimasero a parlare fuori nel piazzale, altri ancora visitarono le rovine dell’eremo e della torre Giurisdavidica. Intanto il tempo passava e nel piazzale non accadeva niente di particolare… fino a che le poche persone che erano entrate nella grotta uscirono e iniziarono a tornare verso il parcheggio, seguiti da tutti gli altri.

Ero rimasto solo sulla montagna quando finalmente realizzai che la cerimonia era stata fatta all’interno della grotta e che solo una parte delle persone vi aveva partecipato.

Tutto era ormai finito, non mi rimaneva entrare nella grotta e fotografare la stanza con l’altare dove si era svolto la messa e dove erano rimaste soltanto le candele accese.

Altare Monte Labbro 01.jpg

Vi rimasi per un po’, non ricordo esattamente quanto, forse avevo perso anche la cognizione del tempo, ma quando uscii il paesaggio era irriconoscibile… la luna era alta nel cielo e una densa marea di nebbia, con enormi onde ,stava salendo verso la cima della montagna, mentre la luce lunare rendeva la scena ancora più surreale. Era evidente che rimanevano pochi minuti prima che tutto fosse inondato.

Provai a fare qualche scatto a mano libera ma i risultati erano deludenti, il controluce creato dalla luna rendeva necessaria una doppia esposizione, con tutte le complicazioni del caso vista la mia scarsa esperienza dell’epoca, ad ogni modo ebbi giusto il tempo di preparare frettolosamente il treppiede, fare una inquadratura-composizione decente, mettere a fuoco e impostare manualmente la fotocamera e fare qualche scatto di prova prima che la nebbia inghiottisse me e tutto il paesaggio circostante.

settembre 11 2013 08:27 am | Racconti

2 Responses to “Attimi di Eternità”

  1. cuarussa on 14 set 2013 at 09:05 #

    Questa pagina è doppiamente coinvolgente, infatti trapela tutta la tensione e le emozioni vissute da una grande appassionato fotografo sia attraverso il racconto che le immagini che mi rendono partecipe del mistero del momento e del luogo,in cui il mistero è accresciuto dalla notte, dalla luna e da quel mare di nebbia che isola dal resto del mondo…

    PS. Scusami la domanda sciocca, siccome sono una paurosa della notte e della nebbia, dimmi come è stata la discesa dal monte,molto difficile?

  2. Alessandro Landi on 14 set 2013 at 13:34 #

    Grazie del messaggio cuarussa :)
    Per la discesa dal monte non ci sono stati problemi, nè per il tratto a piedi (porto sempre una lampada) nè per quello in auto… la strada è sterrata e sarei andato piano comunque ;)

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