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Negli ultimi tempi ho visto che alcuni di voi si sono dimostrati interessati alla alimentazione degli uccelli usando anche le camole.
Una volta gli uccellatori usavano la larva della farina per nutrire gli uccelli insettivori catturati; questa larva poteva essere mantenuta e riprodotta facilmente. Ultimamente in commercio, ad uso dei pescatori e per la nutrizione di certi rettili, è stata introdotta la cosiddetta larva del miele.
Mentre la prima è la larva di un coleottero (Tenebrio molitor) la seconda, anche se molto simile, è la larva di un lepidottero (Galleria mellonella).
La larva del miele ha praticamente sostituito nel commercio la prima in quanto si riproduce più rapidamente e quindi più interessante dal punto di vista industriale. Però bisogna ricordare che in natura è un terribile parassita degli alveari: gli adulti (farfalle) sono molto mobili e se possono vanno a depositare le uova negli alveari e le larve che nascono aggrediscono poi i favi indebolendo notevolmente lo sciame. Per questo motivo sono molto temute dagli apicoltori. Pare che larve messe in commercio siano “trattate”, cioè non siano in grado di trasformarsi in adulti. Però basta che poche riescano a sfarfallare per trovarsi l’ambiente pieno di farfalle.
Qui darò alcune informazioni sul metodo di allevamento della larva della farina che non è impegnativo, non richiede molta presenza o manutenzione e offre durante tutto l’anno le larve che possono essere utilizzate per l’alimentazione di molti uccelli insettivori.
Ciclo biologicoGli adulti sono dei coleotteri di circa 15-18 mm di lunghezza, non sono molto mobili, non volano, rimangono praticamente nel substrato alimentare dove la femmina depone le uova (qualche centinaio)
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Le larve che nascono hanno un tegumento rigido, sono giallognole e di forma cilindrica. Si nutrono delle sostanze contenute nella farina e dei cereali in genere.
Crescono subendo numerose mute e alla fine dello sviluppo possono raggiungere quasi 3 cm di lunghezza. Quindi si impupano per trasformarsi in insetto adulto.
La lunghezza del ciclo dipende essenzialmente dalla temperatura ambiente: può andare dai 180 giorni a 28° fino a 360 giorni a 20° o meno.
AllevamentoOccorre un recipiente di plastica (una comune bacinella o anche un secchio largo) alto 20cm che si dovrà tenere in un ambiente molto asciutto.
Si mettono sul fondo 5-6 cm di crusca (quella per polli economica), qualche pezzo di pane secco dove gli adulti depositeranno le uova. Crusca e pane andranno col tempo integrati a seconda del consumo.
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Due o tre spicchi di mela o patata per offrire alimento acquoso: attenti a non eccedere creando umidità che danneggia la colonia.
Un nucleo di una manciata di larve e l’allevamento parte.
Mantenere al buio coprendo con un telo anche per impedire l’entrata eventuale di altri insetti.
Col tempo sul fondo si forma uno strato di polvere fina (escrementi) che una volta all’anno bisogna togliere con un setaccio oppure spostare il nucleo in un nuovo contenitore.