Salve a tutti
come intuirete dal nick mi chiamo Giacomo e faccio parte della sperimentazione dell'Università di Firenze. Mi è stato segnalato questo forum e dopo aver letto un po' di commenti ho pensato di prendere alcune delle osservazioni come "domande" a cui rispondere, spero dunque di risolvere un po' di dubbi in merito alle bat box
Alessandro Landi ha scritto:però quando aprii la scatola rimasi abbastanza perplesso sulla qualità dell'oggetto... era stato verniciato anche all'interno (probabilmente ad immersione) ed era ruvidissimo sia all'interno che all'esterno... peggio della carta vetrata
, se l'avessi visto prima non lo avrei acquistato, spero che quest'anno siano fatti meglio e comunque consiglio di aprire la scatola e controllarli prima di prenderli, se la qualità è sempre la stessa consiglio di prenderli altrove o costruirseli da se
Non so che tipo di tecnica sia stata utilizzata per trattare il legno (non credo immersione comunque), tuttavia questo rifugio è così realizzato affinchè possa resistere nel miglior modo possibile alle intemperie, anche perchè come avrete notato, non si tratta di una cassetta ben chiusa come quelle per gli uccelli (sotto è completamente aperta) e l'umidità può far discreti danni anche all'interno. Le vernici utilizzate sono tuttavia rigorosamente ad acqua e del tutto atossiche ed inodori. Se così non vi sembrasse vi chiedo di segnalarmelo che lo farò subito presente alla ditta che le realizza.
Per quanto riguarda la scabrosità... come voi avete notato, si tratta di pipistrelli... non di uccelli
. Ai pipistrelli quella scabrosità interna del legno è necessaria per arrampicarsi e rimanere appesi. Non c'è molto altro da spiegare in questo caso.
perezoso ha scritto:Sono d'accordo che sarebbe meglio costruirsela da soli, su Internet si trovano anche le istruzioni direi precise, la scatola in sè non presenta grosse difficoltà di costruzione ma il problema sono le scannellature, per far si che si possano aggrappare per raggiungere l'interno del box, che devono essere messe nè troppo vicine nè troppo distanziate tra di loro e poi mi chiedo ma con le attrezzo si possono fare? scalpello? Certo che per esperti come alcuni di voi nella costruzione dei tronchetti nido questo sarà un gioco da ragazzi
Ho visto che molti di voi sono davvero bravissimo col fai da te e sono convinto che sareste capacissimi di realizzarle seguendo le indicazioni che si trovano su internet, tuttavia questo non è sempre vero. Per cui, il mio consiglio è cimentatevi nella realizzazione solo se avete esperienza nella realizzazione di nidi artificiali, occhio alle fessure, al materiale ed al trattamento. Le rigature si possono fare anche con un cutter/trincetto/sgorbia, è sufficiente ricreare quella scabrosità di cui vi parlavo sopra.
LaFaina ha scritto:Ho preso un paio di batbox che mi arriveranno lunedì ma mi chiedevo se sarà mai possibile che i pipistrelli nidifichino nei nidi dei balestrucci che ho montato tempo fa perchè in campagna ho visto occupazioni di pipistrelli nei posti più strani?
Direi proprio di no.
LaFaina ha scritto:E' questa la cosa strana, da una mia amica nella Lomellina ci sono i pipistrelli nelle fessure delle tegole a 2 metri da terra e in posizione orizzontale, stranissmo!
Della serie "Ho visto cose che voi umani neanche immaginate..."
. E' proprio, vero, i pipistrelli sono dei maestri nell'arte dell'arrangiarsi e spesso si ritrovano in rifugi a dir poco impensabili!! Questo però non significa che quei rifugi siano per il loro il top, nel 99% dei casi significa solo che non avevano di meglio in cui rifugiarsi e che si tratta di invidui con poca esperienza, spesso giovani. Questi tipi di rifugi decisamente precari forniscono più che altro un nuovo gioco per i gatti che vivono nelle vicinanze, che poi "donano" i piccoli pipistrelli morti o morenti ai loro padroni. Questo fa capire quanto sia importante l'utilizzo dei rifugi artificiali, specialmente dove i rifugi storici dei pipistrelli vengono via via a mancare (situazione che Parus ha espresso perfettamente).
Tiro un po' d'acqua al mio mulino e vi segnalo il sito del Museo di Storia Naturale di Firenze
http://www.msn.unifi.it/CMpro-v-p-468.html, dove è possibile reperire un sacco di informazioni (anche sulla % di successo delle bat box). Purtroppo ci vuole un po' di pazienza per poterne ospitare qualcuno, si tratta di animali sempre più rari, generalmente fedeli al proprio rifugio e con un tasso di riproduzione bassissimo. Questo significa che ogni anno i pipistrelli in cerca di rifugio non sono poi molti e si tratta generalmente di individui che hanno perso il vecchio rifugio o di giovani inesperti... la bat box che ho posizionato a casa mia è ancora sfitta, mentre quelle posizionate sul Torrino del Museo hanno impiegato 3 anni per essere colonizzate in maniera stabile, abbiamo poi segnalazioni di bat box utilizzate dopo poche settimane... Bisogna avere davvero tanta pazienza.
Spero di esser stato utile, per altre info, vi consiglio di utilizzare l'indirizzo batboxATunifi.it a cui rispondo personalmente.
Giacomo